Aspettando Bookciak, Azione! 2018. Cominciamo dai libri: vita da “marinari”
“Io marinaro, la vita avventurosa di un emigrante del mare” di Mario Foderà, sindacalista di Mazara del Vallo che ha raccolto le storie segrete di tanti “marinari”, “ricucendole come un pescatore la sua rete”. Un affascinante viaggio tra le tante insidie del Mediterraneo, per un racconto di riscatto, di scoperta del bene e del male, di illusioni e delusioni che si alternano imprevedibilmente come le onde del mare. Pubblicato da LiberEtà, casa editrice dello Spi-CGIL, partner del nostro premio, Bookciak, Azione! il romanzo è fonte d’ispirazione per i video della sezione “Memory Ciak”…
Ecco uno di quei libri che ti dispiace posare sul comodino quando sei giunto all’ultima pagina, perché ti sei affezionato alla storia, te ne sei lasciato cullare, e vorresti non avesse mai fine (un’idea per chi volesse farne una fiction di sicuro successo?).
Il libro di Mario Foderà, Io marinaro, la vita avventurosa di un emigrante del mare (Liberetà, aprile 2017), finalista del premio letterario organizzato dalla rivista dei pensionati della Cgil, Liberetà, è scritto da un sindacalista di Mazara del Vallo che non si è mai imbarcato su un peschereccio.
Però, grazie al suo lavoro e alla localizzazione privilegiata della Camera del lavoro di cui è stato segretario, proprio nel cuore del porto antico della città, ha potuto raccogliere le storie segrete di tanti “marinari”, “ricucendole come un pescatore la sua rete”. Lo ha fatto con tanta maestria da farci rivivere, come fosse lui in persona a raccontarla, le avventure sul mare di Petru, classe 1944, “nato in una famiglia quasi povera” e imbarcato sui pescherecci di Mazara del Vallo sin da ragazzino.
Il duro mestiere di pescatore porterà il nostro eroe marinaro a soffrire il freddo, la fame e la nostalgia sulle barche che partono per settimane e mesi a inseguire i branchi di pesce sino alle coste africane per una ricca bordata (battuta di pesca), che poi si concluderà con la spartuta, cioè la spartizione del guadagno tra equipaggio e armatore.
Ma, anche se il pensiero vola subito a Verga e ai Malavoglia, qui non siamo affatto nel solco della storia dei vinti. Anzi, la vicenda umana di Petru sa più di riscatto, di scoperta del bene e del male, di illusioni e delusioni che si alternano imprevedibilmente come le onde del mare.
Così Petru conoscerà e dovrà superare tutte le insidie del Mediterraneo e della vita prima di approdare in un porto sicuro. Dopo essersi creato una famiglia a Mazara e una in Senegal, dopo aver praticato il contrabbando di armi e droga, dopo avere vissuto di persona i rischi della pesca illegale sulle coste libiche e la tragedia dell’immigrazione clandestina sulle imbarcazioni di fortuna, tornerà definitivamente a Mazara per scoprire una Sicilia che nel frattempo ha cambiato volto. E con essa il mondo circostante.
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