L’animazione è una cosa seria. Tanto sociale nel palmarès di “Cartoons on the Bay”
Pioggia di premi su “Cartoons on the Bay“, il festival di cinema d’animazione appena concluso a Torino. La Francia fa la parte del leone con tre statuette per “Gigantosaurus”, “Arthur and the children of the round table” e “Detroit: become human”. Meritatissimo premio per l’Iran con “The fox” firmato da Sadegh Javadi. Al Giappone quello al lungometraggio e alla sceneggiatura per “Mirai” di Mamoru Hosoda. L’Italia vince in cooproduzione con la Francia e con “Jams” sul tema delle molestie sessuali …
«È stata proprio una bella festa!», avrebbe esclamato l’asinello della banda di Winnie the Pooh. Una bella festa del cinema d’animazione che non poteva che celebrarsi a Torino dove, da tre anni, fa tappa “Cartoons on the Bay“, il festival internazionale dell’animazione cross-mediale e della tv dei ragazzi, promosso dalla Rai, organizzato da Rai Com in collaborazione con Regione Piemonte, Film Commission Torino Piemonte e Film Investimenti Piemonte, sotto la direzione culturale di Roberto Genovesi.
Del resto, Torino, oltre che magica, città animata lo è per tradizione, visto che è sede del Centro Sperimentale di Cinematografia dedicato proprio al cinema d’animazione. Festa ricca di proposte, provenienti da 50 paesi, premiata oltre cha da un successo di pubblico, dall’ambito riconoscimento della Medaglia di rappresentanza conferitagli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ciliegina sulla torta della cerimonia di chiusura.
Una bella edizione, questa ventitreesima (svoltasi dal 10 al 14 aprile) nella quale si è visto un po’ di tutto. E dunque il solito profluvio di animaletti, puffetti, peppe più o meno pig, di immancabili dinosauri (restando ai più piccini); e poi piccoli e grandi eroi, avventure nel tempo e nello spazio tra fantasy, fantascienza e dura realtà; sit-com adolescenziali non del tutto spensierate; qualche invenzione originale (non troppe, a dir la verità); e un’alluvione di temi «adulti» e politicamente corretti (dalle disabilità alla violenza, alle molestie sui minori).
Cartoni, dunque, di tutti i colori, formati, tecniche e per tutte le età, distribuiti nelle otto categorie a concorso, categorie di target e produttive: ovvero espressamente concepite, dedicate, commisurate sulle età, dall’infanzia all’adolescenza, attorno alle quali s’articolano le politiche e i palinsesti televisivi. Categorie, infine, sulle quali sono stati spalmati i premi e le statuette dei Pulcinella Award.
Come succede da tempo, ormai, la Francia ha fatto un po’ la parte del leone, aggiudicandosi tre statuette: Gigantosaurus di Olivier Lelardoux per Cyber Group Studios, in collaborazione con Rai Ragazzi (per i più piccoli i dinosauri tirano); Arthur and the children of the round table di Jean-Luc François per Blue Spirit Productions (ancora in collaborazione con Rai Ragazzi) che racconta la storia di un giovane Artù; e infine, Detroit: become human, una riflessione su tecnologia e robotica prodotta da Quantic Dream, per la categoria «interactive media», quasi un videogioco, dai toni cupi e realistici, e che solleva importanti tematiche sociali e una riflessione sul futuro della tecnologia di robot e cloni.
Il Belgio s’aggiudica il premio per i Pilota tv con Horrible tales for terrible children di Freek Quartier per Grid Animation-tbd, un irriverente e divertente racconto di favole inconsuete e cattive.
Vittoria anche per l’Irlanda tra le Serie tv Pre-School con le avventure di un uccellino e dei suoi amici in Becca’s bunch di Alan Shannon per JAM media: ottima realizzazione con uno straordinario mix di tecniche di animazione.
Un meritatissimo premio per l’Iran con The fox firmato da Sadegh Javadi per Iran-Documentary & Experimental Film Center, che vince tra i Cortometraggi. Già vincitore di altri prestigiosi riconoscimenti in altri festival internazionali, racconta di una giovane volpe, catturata da un feroce cacciatore, che viene liberata dopo averle messo al collo un campanello in modo che possa guidare i cani per scovare altre volpi da uccidere. Un finale drammatico per un cartoon di grande bellezza grafica, disegnato a mano. E una metafora sulla condizione umana e sulla privazione della libertà.
E veniamo all’Italia che – oltre alle due coproduzioni di cui si è accennato – si porta a casa il Pulcinella nella sezione Live Action con la serie Jams di Alessandro Celli, prodotta da Rai Ragazzi-Stand by me. In onda su Rai Gulp, è la prima serie europea destinata ai ragazzi tra i 9 e 13 anni, che «riesce ad affrontare con un linguaggio adatto ai più giovani un tema drammatico come le molestie sessuali aiutandoli a riconoscere i pericoli e a capire come uscirne» – ha commentato Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi – nel corso della consueta e fluviale conferenza stampa della struttura, nella quale sono state presentate le nuove produzioni (e acquisti) per i canali tematici Rai Yo Yo e Rai Gulp.
Molte sono le conferme (dalla nuova serie di Barbapapà all’ottava serie delle Winx); la novità più importante e impegnativa (ma ci vorranno un paio d’anni per realizzarla) è rappresentata dalla serie Dragonero, tratta dall’omonimo fumetto della Bonelli Editore, un fantasy ideato da Luca Enoch e Stefano Vietti, con i protagonisti del fumetto in versione «giovanile»; e progetto , sulla carta, coraggioso e degno di attenzione, Lampadino e Caramella, prodotto dallo studio romano Animundi di Raffaele Bortone, il primo cartoon «accessibile» a tutti i bambini, anche a quelli con diverse disabilità sensoriali (non udenti, non vedenti ed affetti da autismo).
Chiudiamo con il premio al lungometraggio, andato al Giappone che riceve anche una menzione speciale per la sceneggiatura, con Mirai, firmato da Mamoru Hosoda e prodotto da Studio Chizu srl, di cui è protagonista un bambino geloso della nuova arrivata sorellina Mirai (che in giapponese vuol dire futuro). Bellezza, poesia e fantasia – sulle orme di Hayao Miyazaki – per un’opera tutta da vedere.
Come pure da non perdere (uscita italiana il prossimo 24 aprile) è il film polacco Another day of life, di Raúl de la Fuente sul celebre reporter Rysard Kapuściński che si è meritata una menzione speciale. Finiamo citando l’anteprima fuori concorso dello straordinario Dalili a Paris di Michel Ocelot (due premi alla carriera in due giorni: sabato 13, qui a Torino, e ieri al Lucca Festival). Il suo lungometraggio animato (nelle nostre sale il 24 aprile, e ve ne riparleremo) è uno sfolgorante omaggio alla bellezza e alla civiltà parigina, un primato ancora più d’attualità, dopo l’offesa del devastante rogo di Notre Dame.
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