Festa di Roma 2024. La grande abbuffata di cinema tutti gusti (e letterario)
Da Italo Calvino al mito di Orfeo ed Euridice, da Luigi Pirandello al Conte di Montecristo passando per Re Lear, Giorgio Scerbanenco, la Ferrante e la rilettura dell’Odissea. La 19esima edizione della Festa di Roma (dal 16 al 27 ottobre) oltre a tanti titoli letterari, sarà una grande abbuffata di cinema per palati onnivori. E ritratti omaggio che vanno da Leonardo da Vinci a Franco Califano …
Il cartellone della Festa di Roma edizione numero 19 (dal 16 al 27 ottobre), il primo dell’era Salvo Nastasi subentrato a Gianluca Farinelli nel ruolo di presidende e insieme a Paola Malanga (ancora) direttrice artistica, è una grande abbuffata di cinema (circa cento titoli) per palati di ogni genere, intitolata a Marcello Mastroianni che occhieggia dai manifesti.
Intanto, in stile Venezia, quattro italiani in concorso su 18 film: Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre che trasforma Elio Germano nello storico leader del PCI; L’albero, opera prima di Sara Petraglia (figlia di Sandro); il letterario L’isola degli idealisti di Elisabetta Sgarbi (dall’omonimo romanzo di Giorgio Scerbanenco, pubblicato dalla sua casa editrice Nave di Teseo) e Paradiso in vendita di Luca Barbareschi.
Il grande evento (a Cinecittà) dedicato al grande Francis Ford Coppola in pre apertura col suo nuovo Megalopolis, farà da vetrina internazionale a una Festa che stenta ad avere carattere inter- nazionale e rivendica – dopo tanti passaggi di mani e di anni – l’identità di festival con concorso e premi. Tra cui, quest’anno, ce ne sono due alla carriera: per Viggo Mortensen (che porta il suo nuovo film, The Dead Don’t Hurt) e per Johnny Depp anche lui con una regia in tasca (la seconda dopo Il coraggioso) in cui ha offerto i panni di Modgliani a Riccardo Scamarcio (Modì-Tre gorni sulle ali della follia) a partire dalla commedia Modigliani di Dennis McIntyre.
Tra le tante sezioni e i tanti titoli c’è anche spazio per i libri. Tanti davvero tanti i film di derivazione letteraria. Cominciando dal noir in concorso di Elisabetta Sgarbi, appunto. L’isola degli idealisti Giorgio Scerbanenco lo scrisse nel 1942, andò perduto ed è stato pubblicato solo nel 2018 dalla Nave di Teseo. L’editrice-regista lo ambienta alla fine degli anni Sessanta, in un mondo più crudele che echeggia i noir che a Scerbanenco hanno dato la fama. L’incontro tra una giovane coppia di ladri e gli abitanti di una villa sperduta diventa un “gruppo di famiglia in un interno” dove vengono alla luce sogni, illusioni, rancori e fallimenti.
Sempre in concorso è Leggere Lolita a Teheran di Eran Riklis dall’omonimo bestseller del 2003 di Azar Nafisi, scrittrice iraniana che racconta la lotta della protagonista nell’Iran post rivoluzione khomenista per trasmettere bellezza e cultura agli studenti sempre più catechizzati e, una volta lasciato l’insegnamento pubblico, condividere i suoi seminari settimanali con le sue sette allieve migliori.
Per i grandi classici schakespeariani troviamo, poi, una rilettura davvero speciale dell’Amleto (la firmano i britannici Pinny Grylls e Sam Crane, Grand Theft Hamlet) in chiave GTA, i celebri videogiochi action violentissimi; un allestimento di Romeo e Giulietta a Chicago “galeotto” per il cuore di un operaio ombroso e scontroso (Ghostlight di Kelly O’Sullivan, Alex Thompson); un Re Lear ambientato nel mondo artistico di Michelangelo Pistoletto (è il doc Aspettando Re Lear doc di Alessandro Preziosi).
Atteso il ritorno di Uberto Pasolini con The Retourn, appunto, sua personalissima rilettura de l’Odissea in cui riunisce Ralph Fiennes e Juliette Binoche, già protagonisti de Il paziente Inglese. The Return inizia con il naufragio di Ulisse sulle coste di Itaca, dopo oltre vent’anni di assenza trascorsi in guerra. La storia è nota ma lo spirito sembra suggerire nuove chiavi di interpretazione delle pagine immortali di Omero: il ritorno non colma il vuoto lasciato da lunghi anni di assenza ma porta con sé i traumi e i conflitti di un passato lontano.
Restando ai miti letterari da segnalare un’altra rilettura: la storia eterna di Orfeo ed Euridice in The Opera! – Arie per un’eclissi di Davide Livermore, Paolo Gep Cucco con Vincent Cassel nei panni di un Caronte tassista, per un’opera-musical multimediale.
La letteratura italiana anche contemporanea, fa poi da traccia per i film di una nutrita schiera di registi italiani acclamati ed emergenti. Michele Placido torna al suo amato Pirandello con Eterno Visionario in cui offre il volto del nostro a Fabrizio Bentivoglio ispirandosi alla biografia di Matteo Collura, Il gioco delle parti. Cristina Comencini parte dall’omonimo romanzo di Viola Ardone, Il treno dei bambini, per raccontare una storia di solidarietà (legata al PCI) nell’Italia del dopoguerra. Luca Zingaretti esordisce alla regia con La casa degli sguardi dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, storia di solidarietà e poesia ambientata nell’ospedale pediatrico di Roma. Con Nottefonda Giuseppe Miale Di Mauro, uno dei fondatori del NEST, il teatro di San Giovanni a Teduccio di Napoli, s’ispira al suo romanzo La strada degli americani per esordire anche lui come regista e raccontare una storia di rabbia e redenzione.
Da Mani Nude di Paola Barbato (R.C.S.), ancora, prende le mosse l’omonimo film di Mauro Mancini ambientato nell’universo oscuro e violento della boxe clandestina. Mentre Storia di una notte di Paolo Costella è ispirato al romanzo Nelle migliori famiglie di Angelo Mellone, è una riflessione sul lutto e sulla necessità di rialzarsi. Così come Il ragazzo coi pantaloni rosa di Margherita Ferri racconta la storia drammatica di Andrea Spezzacatena ragazzino vittima del cyberbullsmo, la cui storia ha raccontato sua madre, Teresa Manes, nel libro testimonianza Andrea, Oltre il Pantalone Rosa (edito da Graus). Letterario e internazionale è poi Conclave di Edward Berger, dal bestseller del 2016 di Robert Harris, sceneggiato dallo stesso scrittore con Peter Straughan (La talpa, Il cardellino), un thriller ambientato tra i segreti del Vaticano. Segnaliamo anche l’omaggio di Davide Ferrario al grande autore de Il barone rampante: Italo Calvino nelle città, che dopo aver raccontato Primo Levi e Umberto Eco, qui alle prese con le “città visibili” dove ha lasciato le sue trace (da Cuba dove è nato, a Sanremo dove è cresciuto).
Non mancano anche a Roma le serie tv, di cui segnaliamo le letterarie, ovviamente. La quarta stagione de L’amica geniale, dai successi della Ferrante, per la regia di Laura Bispuri. Otto puntate targate Rai1 che ripercorrono la vita della giornalista scrittrice Oriana Fallaci (Miss Fallaci) col volto di Miriam Leone (per la regia di Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella) e un nuovo Conte di Montecristo firmato da Bille August. Dopo più di 20 versioni cinematografiche e televisive, l’intramontabile eroe romantico creato da Alexandre Dumas a metà dell’Ottocento torna in una serie tv in 8 puntate, interpretato da Sam Claflin e da Jeremy Irons nella parte dell’abate Faria. Firma la sceneggiatura Sandro Petraglia.
Nel grande calderone di Roma saranno in penntola anche film e doc dedicati, da Leonardo da Vinci a Franco Califano, da Mario Merola a Liliana Segre. Noi ci temiamo a segnalare il nuovo film di Robert Guédiguian, La pie voleuse, certi che non deluderà.
18 Settembre 2015
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