Addio Bobo alter ego del popolo di sinistra. La scomparsa di Sergio Staino


 

Vignettista e giornalista, lo sguardo attento, perplesso, sempre ironico dell’osservatore del paese e delle sue trasformazioni, della vita sociale italiana e soprattutto dei tic, dei vizi e delle virtù della sinistra italiana: Sergio Staino è morto il 21 ottobre a 83 anni dopo una lunga malattia. Di fatto cieco da tempo, per una degenerazione della retina che lo ha iniziato a colpire a soli 37 anni, ha combattuto per anni questa sua disabilità senza mai arrendersi, continuando sempre a disegnare, prima a mano e poi aiutato dalla tecnologia.

“Il disegno io lo penso sempre molto e così mi sono accorto che la mia mano destra si muoveva da sola e disegnava quello che avevo in testa” il suo trucco. Toscano di Piancastagnaio, per decenni vignettista per l’Unità, di cui è stato anche direttore, per l’Espresso e molte altre testate e programmi televisivi, è stato soprattutto il padre di Bobo, alter ego suo e di tutto un popolo di sinistra che a lungo si è rispecchiato nel suo sguardo in una sorta di continua seduta psicoanalitica quotidiana collettiva.

Il marxista leninista con gli occhiali sopra a un grosso naso, metà Umberto Eco e metà specchio di sé stesso, ha di fatto introdotto l'”autosatira” dentro il partito e il mondo comunista e in generale dell’elettorato di sinistra, con quella sua ironia pungente, con quella intelligenza che ora gli riconosce anche la parte politica a lui avversa.

Come vignettista prima e poi, come ha voluto il destino, come direttore dell’Unità, l’ultimo del giornale fondato da Antonio Gramsci, Staino ha professato con i suoi strumenti il suo credo politico e il suo antifascismo: una professione di fede, la sua, che lo portato fino a proporre, da non credente, le strisce del suo Hello Jesus su un quotidiano cattolico come l’Avvenire. “Per me Gesù è un bellissimo personaggio storico, il primo dei socialisti, il primo a combattere per i poveri” commentò per l’occasione.

Bobo fece invece il suo esordio nel 1979 su Linus, mentre sempre negli anni ’80 Staino collaborava con il Messaggero e l’Unità, dirigeva il settimanale satirico Tango, supplemento dell’Unità – poi diventato Cuore sotto la direzione di Michele Serra – che aveva fondato nel 1986 e ne aveva fatto un seguito, l’anno successivo, in tv con Teletango su Rai3. Poi sempre per la Rai, aveva realizzato Cielito lindo, varietà satirico condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci. E poi negli anni erano continuate le tante collaborazioni con quotidiani, tv, cinema e teatro fino a quando, dopo una delle varie chiusure de l’Unità, la striscia di Bobo si trasferì a la Stampa mentre il suo autore pubblicava anche su Tiscali Notizie e su il Riformista.