Addio Inge Feltrinelli, la signora che ha fatto la rivoluzione, coi libri
È morta il 20 settembre Inge Schoenthal Feltrinelli, aveva 87 anni. Giornalista, fotoreporter e grande protagonista dell’editoria, attraverso la casa editrice fondata dal marito di cui ha preso le redini all’indomani della morte. “Un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza”, l’ha definita Amos Oz. Una donne coraggiosa che si è saputa muovere in un ambiente completamente maschile. Camera ardente a Milano il 21 settembre …
“Avrei potuto avere lo stesso destino di Anna Frank”. E invece coi libri ha cambiato il mondo. O almeno quello dell’editoria di cui è stata grande protagonista in un ambiente completamente maschile. È morta a 87 anni, il 20 settembre, Inge Schoenthal Feltrinelli, la cui vita straordinaria contiene in sè l’intero Novecento.
Nata in Germania il 24 novembre 1930, figlia di ebrei tedeschi, Inge, naturalizzata italiana, era “un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza” come l’aveva definita Amos Oz. Da fotoreporter ha ritratto Greta Garbo, Kennedy, Hemingway (qui il celebre autoscatto), Pablo Picasso, Chagall e Fidel Castro in pigiama.
È stata amica personale di Doris Lessing, che ha fatto conoscere in Italia; di Gunther Grass, del quale la casa editrice di cui è stata presidente pubblicò per prima, nel 1962, Il tamburo di latta (da cui il regista Volker Schlöndorff trasse il suo capolavoro, Palma d’oro nel ’79) e di Nadine Gordimer.
L’incontro che avrebbe cambiato per sempre la sua vita, è stato nel 1958, con Giangiacomo Feltrinelli che sposò appena due anni dopo e segnò il suo debutto nell’editoria, dopo le esperienze internazionali di giornalista e fotografa. Del suo compagno di vita che fondò la celebre casa editrice nel ’54, Inge diceva: “mi ha dato la chance di essere la persona che sono oggi. Sono grata a lui. Sono una stupida ottimista e vado avanti”. A raccontarlo in prima persona l’abbiamo vista nel recente film ritratto (Inge) firmato da Luca Scarsella nel 2010, che si apre con lei fotoreporter che ricorda la Notte dei cristalli, quando vennero bruciate le sinagoghe.
Dopo la morte del marito, trovato carbonizzato da un’esplosione ai piedi di un traliccio dell’alta tensione, a Segrate nel 1972, Inge ha preso le redini della casa editrice che ha portato avanti fino ad oggi, affiancata dal figlio Carlo, attuale presidente del gruppo. Recentemente Inge è tornata sulla morte mai chiarita del marito: “Fu un omicidio politico – spiegò in un’intervista -: Giangiacomo sapeva di Gladio. Aveva capito che non avrebbe cambiato il mondo con i libri, o l’avrebbe cambiato troppo lentamente. Tentai di fermarlo. Lui mi lasciò”.
Colonna portante della casa editrice, Inge ha saputo far vincere lo spirito di squadra e di gruppo e ha avuto un grande intuito nel far crescere la catena delle librerie Feltrinelli, arrivate oggi a oltre 120.
La camera ardente sarà allestita venerdì 21 settembre, a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, nella Sala Alessi che sarà aperta dalle ore 10:00 alle ore 14:00.
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