Addio Veljko Bulajić, “il regista di Tito”. E dei kolossal bellici della Jugoslavia, amati da Picasso


 

Veljko Bulajić, uno dei più grandi registi del cinema jugoslavo è morto il 2 aprile a Zagabria. Aveva 97 anni. Nato in Montenegro nel 1928 e trascorsa la maggior parte della sua vita tra Montenegro, Bosnia e Croazia, Bulajić è stato un vero e proprio eroe del periodo d’oro del cinema jugoslavo. Nel secondo dopoguerra ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove ha lavorato come assistente di Federico Fellini e Vittorio De Sica.

Tornato in patria, nel 1959 gira il suo famoso debutto Il treno senza orario, considerato uno dei migliori film jugoslavi di tutti i tempi.

Le sue produzioni, kolossal bellici incentrate sulla Seconda guerra mondiale e sulla lotta di Liberazione nella Jugoslavia occupata dai nazifascisti, hanno attirato star del cinema internazionale e nazionale e sono state regolarmente presentate in anteprima ai festival di Cannes, Venezia e Mosca.

Il suo dramma di guerra La battaglia della Neretva (disponibile su RaiPlay), interpretato da Yul Brynner, Orson Welles, Franco Nero e Sylva Koscina, è stato candidato all’Oscar per il miglior film straniero nel 1970. Pablo Picasso ha realizzato la locandina del film, chiedendo notoriamente 12 bottiglie di vino jugoslavo al posto del compenso per l’artista.

Nella Croazia dei giorni nostri Veljko Bulajić ha lottato per realizzare il suo ultimo grande film: Escape to the Sea, con la star del Trono di spade, Thomas Wlaschiha nel ruolo di protagonista, è stato girato nel 2017, ma non è mai uscito a causa di debiti di produzione non pagati.