C’è anche una commedia americana nel ’68 di Citto Maselli. Ricordandolo col sorriso un anno dopo

Un anno fa ci lasciava Citto Maselli, autore, intellettuale ed uno degli ultimi giganti del Novecento. Per noi di Bookciak è stato anche amico prezioso e padre straordinario che ha tenuto a battesimo il nostro premio Bookciak, Azione! e queste stesse pagine web a cui ha regalato anche scritti e lezioni di cinema. Per ricordarlo col sorriso vi proponiano su RaiPlay una sua poco nota e sottovalutata (da lui stesso!) commedia americana: “Ruba al prossimo tuo!” che del 68 restituisce umori e colori con assoluta leggerezza  ..

 

È passato un anno da quando Citto Maselli ci ha lasciati, il 21 marzo 2023. Il primo giorno di primavera, simbolico quanto basta, per immaginare una partenza a mo’ di augurio, di buon inizio come ci si aspetta, del resto, dall’arrivo della bella stagione. E seppure nulla di tutto questo sia accaduto nel mondo in questo ultimo anno, anzi, resta ugualmente il segno – l’insegnamento – di quella ostinazione, di quella militanza che nel cambiamento non ha mai smesso di credere.

“Sono comunista da quando avevo 14 anni e lo sono ancora” pronunciato dal palco della Mostra del cinema di Venezia del 2021, a 90 anni, con la Sala Grande gremita all’inverosimile, pubblico in piedi ad applaudirlo e rendergli omaggio, resta una delle fotografie più autentiche ed “energetiche” di un autore, un intellettuale, un giagante del Novecento che con il futuro, spesso anticipandolo, non ha mai smesso di dialogare.

La critica alla borghesia (già da I delfini al capolavoro, Gli indifferenti da Moravia), come alla stessa sinistra e alle sue contraddizioni, con il PCI in testa (Lettera aperta a un giornale della sera, Il sospetto o l’ultimissimo Le ombre rosse), o la messa in guardia verso lo sfruttamento selvaggio del mercato globalizzato (e siamo nel ’97 con Cronache del terzo millenio), senza mai perdere di vista la classe operaia (il magnifico Storia d’amore per esempio), sono il cuore di una poetica d’autore tanto radicale e militante, quanto sperimentale e sofisticata.

Nel salotto intellettuale di papà Ercole, critico letterario de Il Messaggero, Citto bambino si nutre di teatro con zio Pirandello (a lui deve il diminutivo di Citto al posto di Francesco) e di letteratura, pittura e musica con gli ospiti di casa: Massimo Bontempelli, Corrado Alvaro, Silvio D’Amico, Guido Piovene, Emilio Cecchi, Rosso Di San Secondo.

Non poteva che essere in dialogo con la molteplicità delle arti il suo cinema. E proprio per questo aperto ad ogni innovazione e sprimentazione. Anche la commedia, perché no, se intesa in questo verso. “Ne ho fatte due nella mia vita ma non mi sono proprio riuscite” ha sempre raccontato Citto, con la sua proverbiale autoironia, tanto più in questo caso, riferendosi a Fai in fretta ad uccidermi… ho freddo (1967) con Monica Vitti e l’altra, per la quale lo vogliamo ricordare, complice RaiPlay dove è disponibile: Ruba al prossimo tuo proprio del fatidico ’68, con una fantastica Claudia Cardinale, ladra di professione, tutta minigonne e impermeabili Sweet Sixteen al fianco di un Rock Hudson sexy più che mai, capitano di polizia di New York e, almeno inizialmente, incorruttibile.

Del resto basta solo la genesi a dire di questo film americano (produce sempre Franco Cristaldi) decisamente sottovalutato, che proprio a distanza di quasi sessantanni è pronto per diventare uno splendido culto pop. Un’estate al mare del ’64, una conversazione di Maselli con uno dei padri del Free cinema inglese, Karel Reisz, anche lui comunista doc che insieme decidono sia giunto il momento di far ridere. Scegliere la strada più leggera della commedia senza rinunciare però alle loro tematiche. Di lì a poco Reisz sfornerà il suo capolavoro, Morgan matto da legare (1966) manifesto assoluto di quell’onda di ribellione e anticonformismo che attraversava non solo il cinema britannico.

Il ’68 è un’esplosione. Certamente diversa da come la intende uno dei personaggi di Ruba al prossimo tuo, giovane e irriconoscibile Tomas Milian e anarchico dinamitardo al quale Maselli affida il divertito finale (censurato negli Usa) di questa scoppiettante e sofisticata commedia, tra New York, Austria e Roma, che del 68 restituisce umori e colori. “Organizzare un colpo e farlo fare ad un poliziotto fa ridere” dice Rock Hudson-Capitano Harmon. Fa divertire e sorridere, infatti, Ruba al prossimo tuo dove la bella Esmeralda figlia dirazzata di una famiglia siciliana di poliziotti da generazioni mette in mezzo il rispettato comandante americano, un tempo collega del papà.

Sovvertire e ribaltare, Il gioco è dichiarato. Leggi, ordine costituito, istituzioni tutto all’aria grazie all’intraprendente vitalità di Esmeralda, disinibita rappresentante di una femminilità ribelle e libera, capace di risvegliare anche l’amico americano di papà, il poliziotto tutto di un pezzo, pronto a diventare ladro a sua volta e a mandare all’aria anche il suo matrimonio. “In America c’è il divorzio” ricorda Rock Hudson all’Italia del ’68, dove tutto ciò sarà di là da venire e Paolo VI benedice la folla oceanica di San Pietro, in una capitale da vacanze romane, che si svela in tutta la sua bellezza ai due innamorati, sulle note inconfondibili di Morricone.

“Non si può uscire dalla società. O si è dentro o si è contro” si apostroferanno Esmeralda e Harmon a seguito dell’ennesimo effervescente ribalatamento di piani (la sceneggiatura è di Luisa Motagnana, Citto Maselli con la collaborazione dell’americano Larry Geelbart, quello di M.A.S.H.). Ma cosa sceglieranno i due innamorati ve lo lasciamo scoprire. Certi che sarà una visione inattesa. E un modo diverso di ricordare Citto Maselli.