Donatella Colasanti rivive (e vince) col Solinas
Donatella Colasanti, la ragazza sopravvissuta al massacro del Circeo, è la protagonista di “Dove sono le lucciole”, la sceneggiatura di Flaminia Gressi che ha vinto l’edizione numero 31 del Premio Solinas. La Borsa di Studio Claudia Sbarigia va ex aequo a “Il male minore” di Giulia Camilla Pace e “Posso piangere 5 minuti?” di Costanza Durante e Laura Grimaldi…
Il massacro del Circeo. E non dal punto di vista dei carnefici. Ma da quello della vittima sopravvissuta: Donatella Colasanti, sì l’amica di Rosaria Lopez che dal cofano di quell’auto è uscita viva, miracolosamente dopo quell’incubo durato due giorni, che oggi con un neologismo chiamiamo femminicidio.
La storia, infatti, inizia il giorno dopo le torture e la violenza, raccontando quello che è accaduto a seguire, il processo, la battaglia sotto la bandiera del femminismo e quindi l’amicizia tra due donne, Donatella Colasanti, appunto e la sua avvocata, ma anche il desiderio e l’impossibilità di inseguire ambizioni e speranze.
Ad oltre quarant’anni dai tragici fatti del Circeo, a tenere viva la memoria di quella pagina nera della nostra storia è Dove sono le lucciole, la sceneggiatura di Flaminia Gressi (nella foto) che ha vinto l’edizione numero 31 del Premio Solinas e che ci auguriamo diventi prestissimo un film.
La sceneggiatura vince “per la capacità di raccontare una storia che ha segnato l’identità civile di questo paese con lo sguardo libero di un’autrice di oggi, senza mai appoggiarsi al filtro delle ideologie, senza cadere nei facili ricatti della retorica e affidandosi solo, scena dopo scena, alla forza dei suoi personaggi – si legge nella motivazione della giuria -. Non è il racconto del male che colpisce nel copione, ma quello del bene. Donatella, vittima assoluta, e le donne che decidono di difenderla, vengono restituite alla loro umanità e fragilità, ai nodi irrisolvibili del loro rapporto, stretto tra le esigenze di chi ha bisogno di un simbolo, per una battaglia giusta e necessaria, e l’indomabile irrequietezza di chi, invece, con disperazione e ingenuità, vuole solo essere felice”.
Il Premio Franco Solinas Migliore Sceneggiatura di 9.000 euro è stato assegnato dalla Giuria composta da Monica Zapelli, Francesco Bruni, Filippo Gravino e Sandro Petraglia. La Giuria ha assegnto ex aequo la Borsa di Studio Claudia Sbarigia di 1.000 euro, dedicata a premiare il talento nel raccontare i personaggi e l’universo femminile, a Il male minore di Giulia Camilla Pace e Posso piangere 5 minuti? di Costanza Durante e Laura Grimaldi, perché “Le protagoniste femminili di questi due racconti sono segnate da ferite antiche o recenti, a volte scoperte, a volte malamente nascoste da cicatrici evidenti. Donne alla ricerca di un respiro, di un suono vitale, anche stonato, ma che sia liberatorio. Donne alle quali viene voglia di dedicare i versi di Patrizia Cavalli: ma per favore con leggerezza raccontami ogni cosa anche la tua tristezza”.
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