Ecco la Berlinale 2025. Tre titoli letterari in concorso dove manca l’Italia

Tre titoli letterari nel concorso della Berlinale 2025. L’atteso ritorno di Bong Joon-ho (anche lui presenta un adattamento). Ll’Italia assente dalla corsa all’Orso d’oro. Presenti i fratelli De Serio a Forum. Luca Marinelli protagonista di “Paternal Leave”, esordio  di  Alissa Jung.  Con la nuova direzione artistica di Tricia Tuttle il festival berlinese si riconferma attento alla realtà politica del nostro presente. Todd Haynes presidente di giuria …

Il cinema continua ad amare parecchio la letteratura. Lo confermano i gettonatissimi Queer, Emilia Perez, Here, Nosferatu e Oh, Canada, e anche la vicina Berlinale (dal 13 al 23 febbraio). Nel programma di questa 75esima edizione, infatti, non mancano gli adattamenti in concorso e nelle sezioni collaterali. Immersi in un programma che, come sottolinea la nuova direttrice artistica Tricia Tuttle (subentrata a Carlo Chatrian, passato alla direzione del Museo del cinema di Torino) è sempre molto attento alla politica e all’attualità, confermando la tradizione del festival berlinese e come, del resto, impongono i drammatici tempi che viviamo.

Il concorso ufficiale su 19 titoli ne ha ben tre letterari. In primo piano è Hot Milk, il debutto da regista della sceneggiatrice Rebecca Lenkiewicz; il lungometraggio è una storia di ribellione ed emancipazione familiare e giovanile (tematica non estranea alla filmografia e alla Disobedience della regista) tratta dal romanzo Come l’acqua che spezza la polvere (Garzanti editore) dell’autrice britannica Deborah Levy.

The Ice Tower, diretto da Lucile Hadzihalilović (Innocence, da sceneggiatrice Enter the void) e con protagonista la diva francese Marion Cotillard, è invece un moderno e metacinematografico adattamento dell’inquietante fiaba La regina delle nevi di H.C. Andersen. Infine Blue Moon, diretto da Richard Linklater (recentemente acclamato per il suo “killer per caso”, Hit Man) e con Margaret Qualley nel cast: storia dei parolieri Lorenz Hart e Richard Rodgers. Blue Moon è il risultato di un mix di testi biografici che trattano la medesima storia, più che l’adattamento di un singolo romanzo.

Adattamenti cine-letterari, ancora, sono presenti  in diverse categorie della Berlinale. L’osannato coreano Bong Joon-ho (The Host, Snowpiercer, Parasite), dopo sei anni dalle glorie del 2019, è nella sezione Berlinale Special con il fantascientifico Mickey 17, tratto dall’omonimo romanzo di Edward Ashton (Fanucci editore) che ne firma anche il soggetto. È la storia di un uomo così “inutile” da essere clonato senza alcun limite. Nella stessa categoria, A complete unknown di James Mangold (Ragazze Interrotte, Le Mans ’66), già nei nostri cinema e adattamento del romanzo ll giorno che Bob Dylan prese la chitarra elettrica di Elijah Wald (Edizioni Vallardi).

La sezione Panorama accoglie invece il nuovo film di Ira Sachs, regista delle fratture relazionali (Arsenico e vecchi confetti, Passages), dal titolo Peter Hujar’s day, che ripercorre l’incontro di Linda Rosenkrantz con il fotografo Peter Hujar. Linda aveva trascritto la loro conversazione precedentemente registrata; Ira Sachs fa la stessa cosa, ma filmicamente: la macchina da presa è la sua camera-stylo...Totalmente assente dal concorso è invece l’Italia. Presente, soltanto, grazie alle coproduzioni, come Yunan di Ameer Fakher Eldin e Reflet dans un diamant mort di Hélène Cattet e Bruno Forzan.

Un titolo italiano è presente nella sezione Perspectives: è Come la notte, opera di Liryc Dela Cruz, regista filippino ma con base in Italia. Unico italiano doc è (nella sezione Forum) Canone effimero, diretto dagli apprezzati documentaristi Gianluca e Massimiliano De Serio: viaggio attraverso l’Italia delle tradizioni popolari orali e musicali.

Presente, come spesso accade ai festival internazionali, è poi il Torino Film Lab, laboratorio internazionale che sostiene da anni i giovani autori. Il Festival di Berlino accoglie infatti tre titoli sviluppati grazie al TFL: Little Trouble Girls, Houses The Settlement.