Funamboliche Giornate degli Autori 2024. Con la letteratura e Bookciak, Azione! in pre-apertura

Svelata la selezione delle 21e Giornate degli Autori. Un panorama ampio e ricco di storie, con tanti temi e tante registe donne. La letteratura non può mancare, la porta ovviamente anche Bookciak, Azione! consueta preapertura, affidata quest’anno al tema della pace e alle parole di Tahar Ben Jelloun. Senza dimenticare i grandi ospiti, da Marjane Satrapi a Patti Smith…

 

Patti Smith e i poster di Anselmo Ballester, i cavalieri della Mongolia e il punk palermitano e quello canadese, passando per il Sudan, la Palestina, la Georgia. C’è tutto questo e molto altro nella selezione della 21ª edizione delle Giornate degli Autori, non a caso rappresentata nel poster da una funambola sospesa su un filo. In breve, la voglia di spaziare nei temi e negli sguardi, come acrobati appunto, che non ha mai smesso di rappresentare la sezione più autoriale di Venezia.

Ad aprire, anzi preaprire, il lungo e denso programma ci sarà, come sempre, il nostro Premio Bookciak, Azione!, che inaugurerà l’edizione introducendo uno dei temi più urgenti del nostro presente: la pace. Lo faremo non solo attraverso i bookciak vincitori, ma anche con la voce e le parole del Presidente onorario Tahar Ben Jelloun, ospite poi della nuova sezione delle Giornate intitolata Confronti. Tra gli altri ospiti svetta la fumettista e regista iraniana Marjane Satrapi, autrice del bestseller Persepolis, a cui andrà anche il premio Le vie dell’immagine, in collaborazione con la NABA.

Il legame tra Giornate e letteratura inizia con Bookciak, Azione! e continua poi con tanti film della selezione. Ma in fondo è alla genesi stessa della sezione, se si pensa a Emidio Greco e L’invenzione di Morel, il suo esordio del 1974, presentato allora alla Quinzaine di Cannes. Cinquant’anni dopo le Giornate renderanno omaggio a uno dei suoi fondatori, proiettando il 27 agosto il film, tratto dal famoso romanzo dell’argentino Adolfo Bioy Casares, grande amico di Borges.

Tra gli adattamenti, Federica Di Giacomo porterà come evento speciale la sua versione di Coppia aperta quasi spalancata, lo spettacolo di maggior successo di Franca Rame e Dario Fo, attualizzato attraverso la storia di un’attrice che lo rimette in scena. Mentre prendono le mosse da un racconto del polacco Bruno Schulz, i Fratelli Quay, coppia di registi molto amata da tanti colleghi blasonati; il loro Sanatorium Under The Sign Of The Hour Glass, è in concorso e mischia stop-motion e riprese dal vivo per raccontare la storia di un figlio alla ricerca del padre morto.

Nel concorso sono cinque le opere prime e forse non è un caso se molto spesso parlano di ragazzi alla ricerca di una via per emanciparsi. È così per l’iraniano Boomerang, in cui una storia d’amore racconta in una settimana cos’è Teheran oggi e quanto stretta rimane la presa degli ayatollah nella società. Ed è così anche per Sugar Island di Johanné Gómez Terrero, prima dominicana alle Giornate, in gara con la storia di una gravidanza indesiderata di una bimba di tredici anni, che nel soprannaturale prova a trovare una via di fuga dalla realtà di sfruttamento in cui è immersa. 

La selezione batte tutti i record di presenza di registe, come ha più volte e orgogliosamente ribadito la direttrice artistica Gaia Furrer. Ben 13 i lavori firmati da donne, su per giù la metà del totale, spaziando dalle autrici d’esperienza come Antonietta De Lillo, fuori concorso col suo autobiografico L’occhio della gallina, a nuove voci, come Xiaoxuan Jiang, che col suo To Kill a Mongolian Horse (titolo ispirato alla scrittrice Harper Lee) ci porta nella steppa mongola (nelle foto).

Anche Isola Edipo, da anni ormai affianco alle Giornate, non dimentica la letteratura. A partire da un testo cardine di Franco Basaglia, è stata costruita l’esposizione Morire di classe, realizzata grazie alle fotografie di Gianni Berengo Gardin e Carla Cerati e alla collaborazione con l’Archivio Basaglia e la casa editrice il Saggiatore. A Pasolini invece, cui Isola Edipo deve il nome, ripreso dall’imbarcazione in cui rimase durante la lavorazione di Medea, verrà dedicato un omaggio d’eccezione, con Patti Smith e Soundwalk Collective ospiti per cinque sere, pronti a tracciare un itinerario di Corrispondences tra Medea e Tarkovskij.

Un’edizione, questa 21ª, dedicata a chi per le Giornate ha dato un contributo imprescindibile. Dunque in primis Maria Teresa Pizzetti, cuore dell’allestimento della sezione sin dalla sua fondazione. Così come Gaetano Di Vaio, alla sua Napoli e alla sua idea di produzione controcorrente, ricordate con una proiezione di Dadapolis, diretto da Carlo Luglio e Fabio Gargano.

E infine, ovviamente, Andrea Purgatori, l’ex presidente scomparso all’improvviso, ricordato dalla data della presentazione, il 19 luglio, ma anche da un Premio a suo nome e da una mostra fotografica. Del suo sguardo obliquo e funambolico, le Giornate hanno fatto tesoro, e la selezione 2024 lo dimostra.