Il Don Chisciotte di Terry Gilliam chiuderà Cannes 71. E von Trier è stato perdonato

Terry Gilliam ci ha lavorato per quasi trent’anni e alla fine ce l’ha fatta. The Man Who Killed Don Quixote sarà il film di chiusura di Cannes 71 (dall’8 al 19 maggio), una delle ultime new entry della selezione a cui si aggiungono un nuovo adattamento di “Fahrenheit 451″ e, soprattutto, l’atteso ritorno del folle danese Lars von Trier, riammesso al festival dopo essere stato allontanato come “persona non grata” per le sue dichiarazioni filo naziste …

L’annuncio di inizio riprese era partito da Cannes due anni fa e a Cannes 2018 arriverà. Stiamo parlando di The Man Who Killed Don Quixote, il film più tormentato di Terry Gilliam che ha inseguito per quasi 30 anni e che sarà sulla Croisette per chiudere il festival il 19 maggio e subito dopo nei cinema francesi.

Il film ispirato al Don Chisciotte di Cervantes fa parte delle new entry di Cannes 71 che vanno a completare la selezione. Tra questi ancora letterario, un nuovo adattamento di Fahrenheit 451, lo storico romanzo di Ray Bradbury reso ancor più celebre da François Truffaut, qui firmato dall’americano Ramin Bahrani (nella foto) con Sofia Boutella, Michael B. Jordan e Michael Shannon. Il film si vedrà tra le Séances de Minuit, sezione notturna in cui passerà anche il documentario, Whitney dello scozzese premio Oscar, Kevin Macdonald sulla cantante Whitney Houston (Bim lo porterà nelle sale italiane).

A creare più attesa di tutti, però, è certamente The House That Jack Built di Lars von Trier. Ma non tanto il film (fuori concorso) che si annuncia una violentissima rivisitazione di Jack lo Squartatore, quanto il ritorno del regista danese e padre del movimento Dogma 95 che fu allontanato dal festival nel 2011 come persona non grata. Ad aver spinto la direzione di Cannes alla punizione esemplare erano state le sparate filo naziste di von Trier, evidentemente oggi dimenticate o perdonate. Nel suo nuovo film sfilano Matt Dillon e Uma Thurman, divi a cui anche Cannes, forse, non può dire di no.

Al concorso ufficiale, ancora, si aggiunge Un couteau dans le cœur del francese Yann Gonzalez, trhiller con Vanessa Paradis nei panni di una produttrice di film porno gay nella Parigi dei ’70. Seguono Ayka del kazako Sergey Dvortsevoy, già autore di Tulpan, e Ahlat Agaci del turco Nuri Bilge Ceylan, habitué del festival dove è stato incoronato dalla Palma d’oro nel 2014 per Winter Sleep.

In totale i film in gara saranno 21. Mentre ad aprire la sezione Un Certain Regard è, Donbass, dell’ucraino Sergei Loznitsa, apprezzato autore, amato da Cannes e Venezia. A seguire, Muere, Monstruo, Muere dell’argentino Alejandro Fadel; Chuva e Cantoria na Aldeia Dos Mortos del portoghese João Salaviza e della brasiliana Renée Nader Messora. Completa il programma, tra le proiezioni speciali, il film d’animazione Another Day of Life di Damian Nenow et Raul De La Fuente da Kapuscinski.

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