“La jeune fille sans mains”, dai Grimm a capolavoro dell’animazione francese
Menzione speciale al Future Film Festival di Bologna per “La jeune fille sans mains” primo lungometraggio animato del talentoso autore francese, Sébastien Laudenbach, ispirato all’omonima fiaba dei fratelli Grimm. Un esercizio artistico di rara bellezza in cui i segni tracciati con il pennello su fondi di carta preziosa vibrano, migrano sulla carta e sullo schermo in un balletto che danza al ritmo dei sentimenti e incanta con giochi di trasparenza…
Le fiabe fanno paura perché è la realtà (altro che i mondi fantastici!) che raccontano a fare paura. Realtà crudele, sempre, come questa narrata dai Fratelli Grimm in una fiaba che è diventato uno straordinario film: La jeune fille sans mains di Sébastien Laudenbach, passato al Future Film Festival di Bologna (dal 2 al 7 maggio).
Un cartoon puro e bello che sconfigge il male e la paura. Primo lungometraggio animato del talentoso autore francese (con all’attivo un folto numero di cortometraggi), La jeune fille sans mains accentua la cupezza dell’originaria fiaba dei Grimm rinarrando le tristi vicende di una giovane figlia di un mugnaio che, frustrato da una vita di stenti, vende l’anima al diavolo.
In cambio di un’acqua meravigliosa che porta oro e ricchezze, il demonio mutaforma chiede di entrare in possesso di tutto ciò che sta dietro il mulino, compreso un albero da frutta. Ma sopra quell’albero è usa salire spesso la bella figlia del mugnaio e, dunque, il diavolo vuole anche lei. E, non pago, pretende che il padre le tagli le mani, perché esse hanno asciugato le lacrime di purezza del pianto della ragazza. E lo sventurato padre rispose.
Scappa la giovane e finisce in fondo a un fiume, salvata dalla Dea dell’acqua, poi con l’aiuto di un giardiniere gentile incontra un principe che le costruirà delle nuove mani d’oro, la sposerà e renderà madre. Ma il lieto fine è lontano perché la Guerra, il Male e il Demonio ci mettono la coda e, da qui, iniziano una serie infinita di traversie e di disgrazie. Il finale non ve lo riveliamo, anche se si sa come le fiabe vanno a finire.
Vincitore del Premio della Giuria al Festival di Annecy del 2016 e acclamato a Cannes nella sezione Acid (Association du Cinema Indipendent pour sa Diffusion), La jeune file sans main è un esercizio artistico di rara bellezza.
Laudenbach fa muovere i suoi scarni segni tracciati con il pennello su fondi di carta preziosa. Vibrano, s’attorcigliano, migrano sulla carta e sullo schermo in un balletto che danza al ritmo dei sentimenti e incanta con giochi di trasparenza. Faticano non poco purezza e bellezza a farsi strada tra cupezze e orrori della realtà, dell’anima umana e di quella diabolica (ma forse sono la stessa cosa ed è la prima a generare la seconda).
Speriamo che questo capolavoro animato non fatichi altrettanto a trovare presto una distribuzione nelle nostre sale.
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