L’America occupata dai nazisti di Philip Dick. Resiste (alla grande) sugli schermi Amazon
Siamo ormai alla quarta stagione di “The Man the High Castle”, la serie in onda su Amazon Prime Video, ispirata all’omonimo romanzo del grande Philip Dick (in italiano “La svastica sul sole”). Un futuro distopico in cui Hitler e l’imperatore Hirohito dominano il mondo, poiché sono stati loro a vincere la Seconda guerra mondiale. Tra i produttori Ridley Scott…
E se gli americani, gli alleati tutti, avessero perso la Seconda Guerra Mondiale? Cosa sarebbe accaduto? Come sarebbe il mondo ora?
E se al posto dei governi “democratici” odierni ci fossero governi autoritari e dittatoriali?
E se il domani come lo conosciamo fosse un presente impregnato di terrore e spregio della libertà?
Tutti questi “se” li immaginava nel 1962 quel “mostro” visionario di Philip Dick, già autorevole rappresentante di pagine straordinarie dove mondi futuri, distopici, ucronici la facevano da padroni, mondi che, però, con La svastica sul sole raggiungevano una delle più alte vette della letteratura fantastica mai concepita fino ad allora (e forse anche in seguito).
Un mondo senza più nessuna democrazia possibile. Un mondo in balia della peggior razza vivente: l’uomo. Non esistono invasati alieni nei possibili monti di Dick, ma esiste l’uomo invasato di potere. Un uomo che non esita a uccidere il suo simile per incidere il suo nome nella gloria imperitura della storia. L’uomo che vuole assurgere a Dio. Come Hitler. Che non è morto nel suo bunker di Berlino, ma che nel 1963 controlla, addirittura, il mondo intero insieme all’imperatore Hirohito.
Un semidio wagneriano e un dio all’ombra del Fuji. La svastica illuminata dal Sol Levante. Ecco, questo è il mondo immaginato da Dick nel suo La svastica sul sole che Ridley Scott (perdutamente innamorato da sempre dello scrittore statunitense) ha portato sul piccolo schermo con la serie The Man the High Castle (anche titolo originale del libro), nata per acclamazione della rete (leggi qui), di cui è già attesa la terza stagione, sempre su Amazon Prime Video.
Un mondo diviso in due blocchi, che parafrasa il mondo di quegli stessi anni diviso tra americani e russi, uniti dalla guerra vinta ma ora divisi da una diversa concezione di come governare il mondo. I nazisti più autoritari, i nipponici più fintamente accondiscendenti. Però entrambi impegnati in un esercizio di insana violenza ai danni dei malcapitati indigeni americani! E succubi di altre etnie in quella che considerano la loro terra.
La serie non si distacca molto dal libro se non per un paio di annotazioni più interessati e interessate al mezzo diverso di comunicazione (dalla pagina scritta allo schermo televisivo) che di sostanza. L’oggetto che anima la ribellione del popolo americano; nel libro è un altro libro, dove la storia non è andata come dicono i vincitori ma l’esatto contrario: la guerra è stata vinta dagli alleati.
Nella serie televisiva, invece, al posto del libro ci sono i cinegiornali d’epoca che mostrano la storia come la conosciamo noi. Quindi l’immagine dentro l’immagine. Un tipo di comunicazione a specchio dove l’autoreferenzialità si guarda senza fine in un gioco di diversi piani narrativi che di intrecciano di continuo. Dove gli autori stessi si specchiano citandosi. Su tutte l’uomo che fa origami di cavalli.
Vi ricorda qualcosa? Ma se questo è un mero piacere ludico il resto assume i contorni da hard boiled di fantastoria.Il mondo non finisce con le colonne di Ercole ma va ben oltre la nostra piccola immaginazione. E a chi si sente un novello Ulisse consigliamo di vedere questa serie che, con tutti i suoi limiti, non ha eguali sul piccolo schermo. Non ci sono Deckard o Roy ma solo tanti piccoli umani che cercano la verità sulle loro vite. Cercano risposte che forse non avranno mai, ma non per questo smettono di cercarle. E “la verità non fa male”, anzi, aiuta a vivere…
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