Le suffragette di Torino cantano la Marsigliese

Apertura della kermesse con l’inno francese in segno di solidarietà col paese ferito dalle stragi del 13 novembre. E poi l’anteprima italiana del film di Sarah Gavron, con Meryl Streep nei panni della fondatrice del movimento delle donne, la cui autobiografia è nelle librerie per Castelvecchi…

SuffragetteÈ stata la banda di ottoni del conservatorio Giuseppe Verdi, intonando la Marsigliese, ad inaugurare venerdì 20 novembre, il Torinofilmfest numero 33.

Un’apertura in segno di solidarietà con la Francia, ferita dalle stragi del 13 novembre, proseguita col l’anteprima italiana di Suffragette, il film di Sarah Gavron dedicato alla lotta delle donne inglesi di metà Ottocento per il diritto di voto.  suffragette_ok_high

Nel film seguiamo la durissima battaglia attraverso la vita di una lavandaia inglese, Maude (Carey Mulligan), personaggio di fantasia, che si lega al movimento fondato da Emmeline Pankhurst, interpretata da Meryl Streep. La vita e le lotte di Emmeline Pankhurst sono narrate nella sua autobiografia edita in Italia da Castelecchi: Suffragette, la mia storia. Fu lei, infatti, a fondare nel 1903 la Women’s Social and Political Union, un’organizzazione militante che ricorse a metodi di lotta estremi: incendi di chiese o edifici abbandonati, irruzioni nelle sedi istituzionali, sabotaggi di linee telefoniche, aggressioni a politici e poliziotti.

Molte suffragette, tra cui la stessa Pankhurst, subirono arresti e violenze. Quest’autobiografia fu completata agli inizi della Prima Guerra Mondiale, quando nell’interesse nazionale la battaglia suffragista fu temporaneamente sospesa. Nella prefazione la Pankhurst avverte: «La lotta per la piena emancipazione delle donne non è stata abbandonata; essa è stata, per il momento, semplicemente sospesa. Quando il fragore delle armi cesserà […] la richiesta verrà fatta di nuovo. Se non sarà accordata rapidamente, allora, ancora una volta, le donne prenderanno le armi che oggi hanno generosamente deposto. Non ci potrà mai essere una pace reale sulla terra finché alla donna, la metà materna della famiglia umana, non sarà data libertà nei consessi del mondo».