Premio Carlo Lizzani: riconoscimento al cinema “resistente” della Val Seriana. Poi a Venezia 77

È il cineteatro San Filippo Neri di Nembro, in provincia di Bergamo, ad aggiudicarsi quest’anno il Premio Carlo Lizzani, organizzato dall’ANAC in memoria del grande regista e assegnato come ogni anno dalla giuria al più coraggioso tra gli esercenti italiani, il quale a sua volta conferirà un’ulteriore riconoscimento a un film a sua scelta tra gli italiani presentati alla Mostra del Cinema di Venezia.

Di coraggio le sale hanno dovuto averne in abbondanza nell’anno del Covid, come sottolineato da Flaminia e Francesco Lizzani assieme al Presidente dell’ANAC Francesco Ranieri Martinotti. Nelle parole di quest’ultimo, allora, il premio assegnato al San Filippo Neri, nella Val Seriana flagellata dal virus, vuole essere un riconoscimento alla «forza d’animo dimostrata dalla sua popolazione e da Don Cella», direttore del cinema, «che potranno servire da esempio a tanti altri centri urbani e attività in difficoltà, non solo del nostro settore, per reagire alla grave crisi che stiamo vivendo».

Il San Filippo Neri, nato negli anni Trenta come teatro lirico, ristrutturato e digitalizzato nel 2015 per ospitare una programmazione cinematografica di qualità, ha riaperto come arena subito dopo il periodo di lockdown, contribuendo al rilancio della vita sociale e culturale nel territorio.

«Siamo onorati», ha commentato Don Matteo Cella, «di questo riconoscimento che sostiene lo sforzo di tenere alto il tenore culturale della nostra comunità particolarmente colpita dall’emergenza Covid-19. Da sempre riteniamo che lo sguardo non scontato sulla realtà aiuti a non essere fagocitati nel presente ma ad immaginare forme altre per comprendere e affrontare la vita. Il cinema è portatore di questa libertà».

Spetterà proprio a Don Cella, in qualità di esercente premiato, tributare il Premio Lizzani al miglior film italiano di Venezia, riconoscimento che in passato è andato a La ragazza del mondo, di Marco Danieli, Il colore nascosto delle cose, di Silvio Soldini, Capri Revolution, di Mario Martone, e a Nevia, di Nunzia De Stefano.