Premio Zavattini, la memoria è un ingranaggio colettivo

Nasce un nuovo premio intitolato al grande intellettuale per “riutilizzare” e rendere vivo il materiale di repertorio dell’Aamod. Si tratta di documentari di max 15 minuti realizzati da filmmaker di età compresa tra i 18 e i 35 anni…

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Un progetto per incentivare la conoscenza e il riuso creativo del materiale d’archivio, per rimettere in circolo il repertorio, per far ripartire l’ingranaggio collettivo della memoria.

È questo il senso della prima edizione de il Premio Zavattini, innovativo concorso che nasce da lontano, ossia da quello stesso archivio che Zavattini ha fondato, diretto e curato con l’idea, appunto, di rendere vivi i materiali di repertorio  per “entrare nella dialettica odierna delle lotte democratiche, di contribuire a creare una informazione più libera fin dalla sua radice”.

Stiamo parlando, infatti dell’Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico (Aamod) che promuove il Premio attraverso UnArchive, sostenuto dalla Società Italiana Autori ed Editori (Siae) e dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, con Cineteca Sarda, l’Archivio del Cinema del Reale, tra i principali partner.

Si tratta, insomma, di realizzare dei documentari di massimo 15 minuti, attingendo al materiale d’archivio visionabile sul canale Youtube dell’Aamod. Possono partecipare al concorso, attraverso bando pubblico, giovani filmmaker professionisti e non, di qualsiasi nazionalità, di età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Tra i progetti pervenuti, una commissione composta da professionisti del cinema ne selezionerà prima sei, che verranno ammessi a un seminario di sviluppo, e poi sceglierà i tre finalisti che avranno maturato i requisiti per fruire gratuitamente, con licenza Creative Commons, del materiale d’archivio e dei servizi di supporto per la loro realizzazione (in produzione e post-produzione), oltre a ricevere il premio di 2.000 euro ciascuno.

L’iniziativa è divisa in due sezioni: una senza vincoli tematici, geografici, di genere; l’altra dedicata al territorio della Regione Lazio. Essa intende in ogni caso stimolare e premiare l’originalità, la sperimentazione, l’invenzione di nuove forme linguistiche, estetiche, comunicative: non a caso è intitolata a Cesare Zavattini (scrittore, sceneggiatore, regista, pittore, animatore culturale), uno dei padri del neorealismo italiano, ma anche sostenitore instancabile del cinema come libero, multiforme, creativo, irriverente strumento di conoscenza del reale in tutti i suoi aspetti.

Tutte le info su www.premiozavattini.it (il sito è disegnato da Roberto del Balzo)