Ritorno a Domenico Starnone per Daniele Luchetti. Arriva “Confidenza” e debutta al Festival di Rotterdam

Daniele Luchetti torna ad ispirarsi ai romanzi di Domenico Starnone. Dopo Lacci, portato sul grande schermo nel 2020 ora tocca a Confidenza che, ancora una volta adatta insieme a Francesco Piccolo.
Il film sarà presentato in concorso il prossimo 28 gennaio all’IFFR – International Film Festival Rotterdam nella sezione “Big Screen” per poi arrivare in seguito nei nostri cinema.
Con Elio Germano, Federica Rosellini, Vittoria Puccini, Pilar Fogliati e Isabella Ferrari, Confidenza – spiega lo stesso Luchetti nelle note di regia – racconta la vita sbilanciata di Pietro Vella, il suo essere perennemente col baricentro altrove. Un professore presente nelle vite dei suoi studenti ma quasi assente a se stesso. Una vita da impostore, con un segreto indicibile, un buco nero alle spalle, eppure stimato, adorato, e portato ad esempio ad una nazione intera. Una vita intera  condizionata dalla paura di essere smascherato dalla persona amata, l’unica con la quale in un momento di abbandono ha avuto totale fiducia. Un film tragicomico, d’amore e spavento, umano e ridicolo come siamo tutti noi”.

Pubblicato da Einaudi nel 2019 il romanzo è incentrato – si legge nella sinossi – sull’amore tempestoso di Pietro e Teresa. Dopo l’ennesimo litigio, a lei viene un’idea: “raccontami qualcosa che non hai mai detto a nessuno – gli propone –, raccontami la cosa di cui ti vergogni di piú, e io farò altrettanto. Cosí rimarremo uniti per sempre”.
Si lasceranno, naturalmente, poco dopo. Ma una relazione finita è spesso la miccia per quella successiva, soprattutto per chi ha bisogno di conferme. Cosí, quando Pietro incontra Nadia, s’innamora all’istante della sua ritrosia, della sua morbidezza dopo tanti spigoli. Pochi giorni prima delle nozze, però, Teresa magicamente ricompare. E con lei l’ombra di quello che si sono confessati a vicenda, quasi un avvertimento: «Attento a te».
Da quel momento in poi la confidenza che si sono scambiati lo seguirà minacciosa: la buona volontà poggia sulla cattiva coscienza, e Pietro non potrà mai piú dimenticarlo. Anche perché Teresa si riaffaccia sempre, puntualmente, davanti a ogni bivio esistenziale. O è lui che continua a cercarla?