Sam Shepard, l’ultimo guru dell’altra America

Se n’è andato a 73 anni – il 30 luglio nella sua casa in Kentucky – Sam Shepard, attore, scrittore, sceneggiatore, premio Pulitzer e persino batterista degli Holy Modal Rounders in tempi lontani. Personaggio eclettico della cultura americana ha raccontato la fine del suo sogno e amato le praterie sconfinate. L’ultima interpretazione nella serie Netflix, “Bloodline”…

Sam Shepard in 2011.
Un guru della cultura di frontiera americana ci ha lasciato profondamente orfani con la sua prematura scomparsa per colpa della maledetta SLA. Ad aprile 2015 i suoi ultimi passi su un set. Quello di James Franco da Steinbeck, La battaglia. Subito dopo la scoperta della terribile malattia.
Lui, che aveva sfidato l’America con la sua critica feroce e l’ anticonformismo, cullando sempre, però, un grande amore per la sua nazione, si è arreso alla malattia che mise ko un altro grande eroe americano, il campione di baseball Lou Gehring (da cui anche il secondo nome della SLA).
Samuel Shepard Rogers era nipote della controcultura americana, protagonista delle rivolte studentesche californiane, autore del cult movie di Michelangelo Antonioni Zabriskie Point, genio indiscusso con due grandi opere drammaturghe come Buried Child (che gli valse il Pulitzer) e True West, padre di Paris Texas e…
Potremmo stilare un lungo elenco di opere che hanno segnato epiche diverse. Autore, drammaturgo, regista, interprete, amante delle praterie sconfinate e perfino batterista degli Holy Modal Rounders in tempi lontani (mitico gruppo degli anni ’60 per aver prestato un brano alla colonna sonora di Easy Rider e per essere stati i capostipiti dell’acid folk).
Un genio, un maestro, un mentore per le generazioni a seguire. Uno dei pochi uomini di cultura a capire il profondo legame che lega gli americani alla propria terra, a una terra conquistata a colpi di fucile e difesa a colpi di accetta. Una nazione che solo quando sta in ginocchio sa rialzarsi.
È lui, Sam Shepard, sempre lì, in mezzo al guado a ricordare con le due mille “cronache” come l’America di oggi mente e se stessa, alle vecchie e nuove generazioni raccontandosi storie di una nazione e di un popolo che sembra non esistere più, che osa rinnegare le sue radici.
Lui, vecchio mandriano dagli stivali a punta e dalla zazzera al vento, sta sempre lì a ricordare I giorni del cielo (di Terrence Malick), quel cielo che forse lo avrà accolto con sonori tuoni per aver osato sfidare il muro del suono come Chuck Yaeger, il primo uomo che sfondò il “muro” e, al quale, Sam Shepard prestò il suo volto per Uomini veri. Ora Sam e Chuck insieme ricorderanno che gli eroi esistono davvero.