Una poesia al giorno toglie la rabbia di torno. Se i malavitosi francesi vanno “A letto con Sartre”

In sala dal 26 gennaio (con Wonder Pictures) “A letto con Sartre” nuova tragicommedia dello scrittore e regista francese Samuel Benchetrit.  In una città portuale del Nord della Francia la comunità locale, abituata a rabbia e violenza, viene improvvisamente sconvolta da teatro, poesia ed arte. E c’è pure un musical che fa il verso alla vita sessuale della “mitica” coppia Sartre-De Beauvoir.  Insomma, una tenerissima tragicommedia in perfetto stile Benchetrit …

In una città portuale del nord della Francia in cui le persone vivono isolate e abituate a una violenza di tipo vagamente mafiosa, vengono improvvisamente a sconvolgere la vita degli abitanti il teatro, la poesia e l’arte, e la loro quotidianità si trova trasformata dall’amore.

È la trama dell’assurda e tenerissima tragicommedia A letto con Sartre, settimo lungometraggio di produzione franco-belga di Samuel Benchetrit presentato nella sezione Cannes Première e in uscita sul grande schermo il 26 gennaio distribuito da Wonder Pictures.

Anche se nella prima scena vediamo gli uomini frequentare una sorta di circolo della poesia, ognuno di loro, chi più e chi meno, ha problemi a gestire la rabbia e lo scontento e non esita a usare la violenza per superare i problemi quotidiani o sbarazzarsi di chiunque gliene crei.

Benchetrit, scrittore affermato in Francia, cerca di unire i personaggi, tutti in piena crisi di identità, attraverso il tema dominante della ricerca dell’amore che, almeno all’inizio, crea un contrasto con il loro comportamento violento.

Ancora una volta è la solidarietà fra gli ultimi, sulla base dei suoi ricordi di ragazzino della periferia cresciuto in un HLM, come chiamano in Francia i palazzoni di edilizia popolare, al centro del film di Benchetrit di cui ricordiamo Il condominio dei cuori infranti (titolo originale Asphalte, 2016), commedia dai toni grotteschi e malinconici fatta di piccole storie di “cadute” esistenziali e materiali che il regista e scrittore francese ha tratto dal suo romanzo autobiografico Cronache dall’asfalto (tradotto in Italia da Neri Pozza nel 2007).

Benchetrit si era già affermato con Janis et John (2003), commedia su una truffa a discapito di un neo arricchito che ha visioni mistiche interpretata da Marie Trintignant e, a seguire, Ho sempre voluto essere un gangster, miglior sceneggiatura al Sundance Film Festival del 2008, con protagonisti Michael Pitt, Isabelle Huppert e Valeria Bruni Tedeschi.

In A letto con Sartre, Jeff (François Damiens) un intransigente capo famiglia piccolo padrino del crimine, forse contrabbandiere, trascura la moglie (interpretata da Valeria Bruni Tedeschi) che mette in discussione la propria bellezza e trascorre le giornate davanti alla televisione, si innamora di una giovane cassiera del supermercato locale (Constance Rousseau) e manda il fratello adottivo più calmo, Nettuno (Ramzy Bedia) a consegnarle le sue poesie assai goffe per sedurla e chiederle un appuntamento.

Il gruppo di soggetti strambi e maldestri viene completato da alcuni personaggi pazzi e occasionalmente divertenti.
Jeff incarica le sue truppe, fra qualche litigio e sparatorie con una gang rivale, di un paio di missioni: convincere, con le maniere forti se necessario, i compagni di classe della figlia adolescente Jessica bruttina e grassoccia innamorata di uno dei ragazzi tosti che frequentano la sua scuola a partecipare alla sua festa di compleanno, nonché a recuperare il denaro rubato da un contabile nel frattempo assassinato dalla moglie, la stordita Suzanne (Vanessa Paradis), aspirante attrice di teatro impegnata nella preparazione di uno spettacolo in cui interpreta Simone de Beauvoir.

Di qui il titolo italiano A letto con Sartre anche se l’originale Cette musique ne joue pour personne (Questa musica non serve a nessuno) appare più appropriato.

Nulla, nel musical programmato, andrà per il verso giusto, nonostante che lo scagnozzo da due soldi Jacky, innamorato di Suzanne e che pur di averla è disposto a usare tutte le armi che ha a disposizione (letteralmente)… abbia accettato di recitare al suo fianco. Ne risulta una sorta di commedia musicale che ridicolizza la vita sessuale della “mitica” coppia Sartre-De Beauvoir, quest’ultima con l’immancabile, celebre turbante – rosso, nel film – che indossava la scrittrice e la rendeva inconfondibile.